Raggiunto
l’abitato di Oliena si seguono le indicazioni per Monte Maccione, la
strada anche se in condizioni non ottimali è facilmente percorribile in
auto in quanto con il fondo in cemento.
Dopo aver percorso alcuni ripidissimi tornanti si arriva di fronte ad un
agriturismo e da questo punto si può decidere se lasciare qui l’auto ed
iniziare il trekking a piedi, oppure se proseguire fino ai piedi del
Corrasi e lasciare l’auto presso un ovile abbandonato.
Superato l’ovile la strada degrada velocemente, per cui si può proseguire
solo se si è dotati di fuoristrada, fino al parcheggio presso la località
denominata Scala ‘E Pradu.
Se si decide di lasciare l’auto presso l’agriturismo il percorso ha inizio
poco più avanti sulla sinistra, da quel punto infatti inizia un sentiero
che entra all’interno del bosco e dopo un percorso di circa 700 m
si ricongiunge alla strada carrabile.
Proseguendo si arriva ad un bivio, svoltando a destra si va verso la
fontana di Daddana, noi invece proseguiamo verso sinistra fino ad arrivare
ben presto al vecchio ovile.
Da questo punto la strada diventa sterrata e come già detto non è più
percorribile se non si è dotati di fuoristrada.
Dopo una serie di ripidi tornanti, (volendo in alcuni punti si può
tagliare lasciando la strada principale per poi riprenderla più avanti) si
arriva al parcheggio di Scala ‘E Pradu.
Di fronte a noi si può scorgere la punta Corrasi, ovvero la vetta,
principale del massiccio Olienese, da questo punto in poi si può
continuare il percorso a vista scegliendo i punti dove passare oppure si
può seguire un sentiero che in alcuni tratti è abbastanza evidente in
altri un po’ meno e comunque ogni tanto si possono trovare dei segni di
vernice rossa ormai sbiadita sulle rocce.
In ogni caso, data l’assenza totale di alberi e la natura pianeggiante
della zona è impossibile perdersi.
Una volta arrivati sulla cresta del Corrasi, punto che merita senz’altro
una sosta, si può godere di un panorama mozzafiato, lo sguardo infatti può
spaziare a 360° passando dalla sottostante Oliena fino ad Nuoro ed
Orgosolo, dall’altra parte si può scorgere Dorgali e le coste di
Calagonone, ma il panorama arriva fino ai monti del Gennargentu ed oltre.
Giunti a questo punto il trekking può continuare spingendosi più avanti,
con molta cautela, attraverso dei sentierini aerei che ci portano
sugli altissimi torrioni attraverso i quali si possono scorgere parecchi
angoli nascosti tra le rocce molto suggestivi.
Il rientro può avvenire attraverso la stessa strada oppure attraverso
Daddana cosi da chiudere ad anello il percorso. |